Jason Fung - Il problema dei due compartimenti

Dr. Jason Fung “Therapeutic fasting-solving the two compartment problem” (Digiuno terapeutico – Risolviamo il problema dei due compartimenti).

modello due compartimenti

Introduzione

Le calorie oggi vengono presentate come tutte uguali tra loro. La concezione odierna di dover bruciare calorie in eccesso rispetto alla razione raccomandata (RDA), facendo attività fisica, è molto fuorviante.

Un’altra idea largamente diffusa è quella che si accumula grasso quando le calorie ingerite superano quelle bruciate. Tutto ciò è diversamente vero e spesso non corrisponde assolutamente a come il nostro organismo si comporta nella realtà.

L’articolo è stato tratto dal seguente video.

Discussione

Il Dr. Jason Fung ci mostra come e perché le persone in sovrappeso spesso non riescono a perdere chili seguendo i classici consigli: 

  • Dieta Ipocalorica
  •  Attività fisica intensa

La logica vuole che se noi mangiassimo meno (diminuendo le calorie in entrata) e aumentassimo l’attività fisica (incrementando le calorie in uscita), otterremmo una sostanziale perdita di peso nel tempo e, ottenuta la forma fisica ideale si possa tornare alla vita quotidiana.

Sbagliato.

E’ vero che si perde peso, ma non in maniera rapida e dato l’apporto calorico ridotto subireste una tortura fisica incredibile a causa di:

  • Crampi di fame
  • Spossatezza
  • Poca lucidità

Inoltre tornati alla vita quotidiana si riacquisterebbero tutti i chili persi.  La verità è che sei solo tornato a fare una vita normale, a mangiare normale, e di certo non vorrai allenarti 6 giorni su 7 in maniera sfiancante solo per tenere ossessivamente il peso sotto controllo .

E allora perché tornati ad uno stile di vita semplicemente normale si riprende peso e grasso?

Semplice.

Il nostro corpo è più complesso di quello che sembra, quindi la logica considerazione iniziale su calorie in e calorie out non sembra funzionare. Diminuendo l’ apporto calorico (calorie in) il metabolismo rallenta per adattarsi ad un introito calorico minore.

Di conseguenza una volta tornati a una dieta normocalorica e una vita “normale”, il vostro corpo tende ad accumulare sotto forma di grasso tutto ciò che mangiamo, poiché avendo un metabolismo lento, gli bastano poche calorie per rimanere attivo. 

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Modello a un compartimento

Questo è il modello che segue il pensiero comune, ed è il motivo per cui riprendiamo peso passando da una dieta ipocalorica con attività fisica, ad una normocalorica con vita normale.

Jason Fung

La teoria semplicistica per dimagrire che considera un drastico calo di calorie in entrata e  un aumento di calorie in uscita con l’attività fisica, viene descritta da questo disegno.

Questo modello però è sbagliato perché, come possiamo vedere, il corpo umano viene considerato come un semplice contenitore, in realtà come già detto, la questione è più complessa, il corpo riflette più un modello frigor /freezer, ovvero a due compartimenti.

Modello a due compartimenti

Questo secondo modello è quello corretto. Descrive come in realtà il nostro organismo gestisce le calorie, inoltre viene tenuta in considerazione la chiave di volta : l’insulina.

Jason Fung

Durante un pasto, in particolar modo ricco di zuccheri e/o carboidrati, l’insulina viene rilasciato dal pancreas.

L’insulina è un ormone peptidico che ha diversi effetti sul nostro organismo, a noi però nè interessano due in particolare:

  • Attività glicogenosintesi. Immagazzinamento di zuccheri sotto forma di glicogeno nei tessuti muscolari e nel fegato.
  • Attività lipogenosintesi. Produzione di grasso da parte del fegato

Durante il digiuno, invece,  il livello di insulina cala, di conseguenza per produrre energia vengono bruciate prima le riserve di glicogeno, poi il grasso corporeo.

L’insulina si attiva in particolar modo con carboidrati e/o zuccheri, quindi meglio evitare spuntini ad alta carica glicemica la mattina, poiché, anche se hanno poche calorie, attivano comunque questo ormone.

Meglio frutta secca, cioccolato fondente o latte di cocco, che non hanno zuccheri e sono ricchi di grassi buoni.

Come possiamo vedere dall’immagin l’insulina inibisce la lipolisi (bruciare grassi corporei per produrre energia), mentre attiva la lipogenesi e glicogenosintesi (aumentare riserve di glicogeno e grasso).

Se volessimo analizzare una dieta ipocalorica  con tanto di allenamenti fisici, avremmo che  semplicemente ridurresti le calorie in entrata e aumenteresti quelle in uscita , come nel modello a 1 compartimento, ma non faresti altro che accedere solamente alle riserve di glicogeno. Inoltre come già detto, abbasseresti il metabolismo, e non accederesti alle riserve di grasso, poichè non avresti ridotto i livelli di insulina.

Non bisogna quindi ridurre le calorie, ma accedere al grasso corporeo.

Come si dimagrisce?

Secondo il modello a due compartimenti la chiave di volta sarebbe ridurre l’insulina, in modo da accedere alle riserve di grasso. 

Come si abbassa insulina ?

  • Diminuire l’apporto di carboidrati e zuccheri ad alta carica glicemica.
  • Fare pochi pasti, ma sostanziosi durante il giorno (Niente spuntini).
  • Il metodo più rapido comunque è il digiuno.

Quando non si mangia si bruciano inizialmente le riserve di glicogeno, poi successivamente, si avrà accesso alle riserve di grasso, poiché a digiuno i livelli di insulina sono bassi. Digiunare completamente risulta più efficace e più rapido, ma anche molto difficile e improduttivo se si ha un lavoro o si va a scuola, e per certe persone sotto farmaci non è sicuro.

Quindi come fare?

Semplice: Digiuno intermittente

Durante il digiuno intermittente non perdi massa muscolare, ma solo grasso. Infatti non avrebbe senso che madre natura ci abbia donato della facoltà di accumulare energia sotto forma di grasso per eventuali periodi di carestia, e ,quando questi si presentano, noi bruciassimo i muscoli per produrre energia, che sarebbero poi necessari a cacciare il cibo.

Concludendo: A digiuno l’insulina cala, quindi il corpo può accedere al grasso corporeo per produrre energia. La produzione ormonale durante il digiuno aumenta e la massa muscolare, come il metabolismo, non diminuiscono.

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